Omicidio Pierina Paganelli, la procura segue una nuova pista sulla Cam 3 e valuta un possibile percorso alternativo dell’assassino.
L’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli continua a riservare colpi di scena. Mentre si attende l’incidente probatorio sulla Cam 3, la telecamera che avrebbe ripreso la sagoma dell’assassino, emergono nuovi dettagli che potrebbero cambiare il corso delle indagini.
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L’importanza della Cam 3 e il dubbio sull’identità dell’uomo ripreso
Secondo quanto riportato da Quarto Grado, la procura di Rimini avrebbe in mano un elemento chiave, che potrebbe rafforzare l’ipotesi accusatoria nei confronti di Louis Dassilva, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio.
Il punto centrale dell’indagine riguarda l’esame delle immagini della Cam 3, una telecamera di sorveglianza posizionata di fronte a una farmacia. Questa registrazione è fondamentale perché mostra un uomo che attraversa la strada quattro minuti dopo l’omicidio. Tuttavia, resta da stabilire se si tratti di Louis Dassilva o di un altro residente dello stesso stabile, Emanuele Neri.
Martedì prossimo, l’incidente probatorio sarà determinante: per sciogliere il dubbio, sfileranno davanti alla telecamera Dassilva, Neri e due figuranti con caratteristiche fisiche simili. Se l’esito dell’analisi dovesse escludere Dassilva dall’inquadratura della Cam 3, la difesa potrebbe chiedere la revoca della misura cautelare. Tuttavia, per l’accusa, questo elemento non sarebbe sufficiente a scagionarlo. Come sottolineato da Quarto Grado, «anche se crollasse questo indizio, lui resterebbe comunque indagato perché avrebbe potuto liberarsi dell’arma anche senza passare sotto quella telecamera».
Caso Pierina Paganelli: il mistero del percorso alternativo e il mazzo di chiavi
Nel frattempo, la procura ha avanzato un’ipotesi alternativa. Se l’assassino non è passato sotto la Cam 3, potrebbe aver seguito un percorso alternativo per lasciare la scena del crimine senza essere ripreso. Questa nuova ricostruzione potrebbe indebolire l’argomento difensivo e rafforzare la tesi della premeditazione. Il generale Garofano, intervenuto a Quarto Grado, ha infatti affermato: «Pensando al percorso alternativo, mi sembra proprio di poter dire che si rafforza il concetto della premeditazione».
C’è poi un altro elemento su cui gli inquirenti stanno concentrando l’attenzione: il mazzo di chiavi che Pierina Paganelli potrebbe aver avuto in mano al momento dell’omicidio. Inizialmente trascurate, queste chiavi saranno ora analizzate dal professor Giardina, e i risultati potrebbero fornire dettagli cruciali nelle prossime settimane.
Infine, resta il nodo del movente: la procura continua a ritenere che l’omicidio sia legato alla relazione extraconiugale tra Louis Dassilva e Manuela Bianchi, la nuora della vittima. Tuttavia, un’analisi delle carte processuali ha portato alla luce una discrepanza: «era venuta a conoscenza di Louis, mentre in un altro passaggio si riferisce l’esatto contrario, cioè che era a conoscenza della relazione extraconiugale, ignorando l’identità dell’uomo». Questa incongruenza sarebbe frutto di un errore di trascrizione, poiché in realtà a scoprire la relazione sarebbe stato il figlio della vittima, mentre Pierina Paganelli ne era all’oscuro.
Le telefonate in cui la donna si sfogava contro la nuora sarebbero state ascoltate da Valeria Bartolucci, che ne avrebbe parlato con Louis Dassilva e Manuela Bianchi, alimentando il timore dell’uomo di perdere la sua amante. Secondo l’accusa, questo potrebbe essere stato il fattore scatenante dell’omicidio. Le indagini proseguono, e i prossimi sviluppi potrebbero fare definitivamente luce su un caso che ancora lascia molte domande aperte. Il tutto come riportato da ilsussidiario.net
Qui il video completo del servizio di Quarto Grado.